Suicidi di adolescenti a Milano – dove sono gli adulti?
29 Settembre 2021
Coding, radio e musica – laboratori gratuiti per ragazzi 10-14 anni
15 Ottobre 2021

Selene Siria Alessandro – Perchè credo che l’ostetricia sia un’arte

Incontriamo Selene Siria Alessandro, ostetrica di Fondazione Guzzetti, e giovanissima bis mamma.

Selene, hai sempre saputo di voler essere ostetrica?

Il pensiero è nato alle superiori. Non sono mai stata una studentessa modello. Ma un mio professore ha intuito qualcosa di me e mi ha consigliato di lavorarci su…

Cioè?

Era il mio professore di educazione fisica ed era l’allora presidente di Amnesty International. Era una relazione di profondo rispetto la nostra. Lui è stato una delle poche persone che nella mia adolescenza ha dato valore a una mia qualità. Lui, ancor prima di me, aveva capito che possedevo una personalità capace di stare accanto alle persone, in particolare alle donne. Mi ha fatto sentire di potercela fare, nonostante molti giudizi negativi attorno a me. Così ho cominciato a pensare ai possibili lavori che mi avrebbero consentito di sprigionare questa mia qualità. E la professione di ostetrica è stata quella che mi ha subito affascinata.

Come hai proseguito gli studi?

Mi sono laureata nel 2012 e subito avevo chiaro il mio percorso formativo post laurea. Desideravo lavorare sul territorio e non in ospedale. Mi sono formata con corsi post laurea su diversi ambiti tra cui l’allattamento, acquamotricità, massaggio infantile, assistenza alla gravidanza e successivamente corsi sull’assistenza extraospedaliera al parto e al puerperio.

Come hai conosciuto Fondazione Guzzetti?

Arrivo in Fondazione Guzzetti nel 2013 e per me è stata una grande occasione. Ho ricevuto molta fiducia da Michele Rabaiotti e da Claudia Mattei, con cui ho fatto il colloquio iniziale. Loro mi hanno permesso di stare nel luogo che desideravo da sempre.

Di che cosa ti sei occupata all’inizio?

Mi sono concentrata sulle gravidanze e sui corsi mamma-bambino. Poi col tempo ho curato la parte dell’allattamento e le visite domiciliari. Decisamente un bell’inizio lavorativo…

E negli anni successivi?

Attraverso la Fondazione Guzzetti ho gestito anche corsi e incontri nelle scuole per parlare di affettività e sessualità. Ma il mondo della nascita mi chiamava in continuazione, così ho investito la mia formazione sulla nascita a domicilio e dal 2015 ho cominciato ad affiancare un’ostetrica esperta e ad assistere il parto a casa. Questa esperienza mi ha permesso di osservare la donna e il bambino con una visione elementale, quindi con una profonda connessione spirituale. La mia formazione successivamente si è ampliata sulla parte olistica, nel 2018 sono diventata un’Operatrice Cicatrici della Nascita un titolo che mi permette eseguire dei trattamenti per riequilibrare le cicatrici del taglio cesareo o dell’episiotomia. L’anno successivo dopo una formazione annuale mi sono formata come operatore olistico del suono.

In che cosa consiste?

Si tratta di una figura professionale che si occupa di trattamenti alla persona attraverso il suono. Il suono inducendo un rilassamento profondo che favorisce il riequilibrio energetico e aiuta le persone a riconnettersi con la propria anima e il proprio potenziale creativo-generativo. Posso così utilizzare il suono per aiutare la donna a lasciare andare ciò che non serve, come la paura del parto o dell’allattamento, e favorire invece di pensieri positivi che creano enpowerment.

Che cosa utilizzi in queste occasioni?

Le campane tibetane, il tamburo sciamanico, diapason, koshi, sonagli, tamburo armonico. L’ascolto di questi strumenti ancestrali, in particolare i suoni vibranti e armonici, stimola un processo di armonizzazione nel corpo, nella mente, ma anche nello spirito. Inoltre per suono si intende anche la voce, che uso tantissimo per guidare le coppie che di preparano alla nascita.

Un’ostetrica con una formazione olistica molto particolare. Sembri quasi un’artista…

Mi sono diplomata come grafica pubblicitaria. Mi ha sempre affascinato la sfera artistica amo dipingere e creare. E in effetti l’ostetricia è un’arte… mi piace pensare di essere un’ostetrica olistica.

Oltre ad essere ostetrica, sei anche una mamma di due bambini. La tua esperienza di gravidanza e parto ha cambiato il tuo modo di lavorare?

Sì, certo. Sono cambiata sia per la prima figlia che per il secondo. Nella mia professione è cambiato tanto, da quando sono madre. Per esempio, l’empatia e la comprensione di alcune scelte genitoriali sono aumentate. Diciamo che ho imparato ad essere più morbida e accogliente versano ogni scelta genitoriale.

In che modo?

Prima di diventare mamma, per esempio quando incontravo una donna che non voleva allattare mi chiedevo come fosse possibile una cosa del genere. Poi ho sperimentato di persona le fatiche, le paure di un allattamento difficile, così oggi sostengo non tanto l’allattamento materno, quanto le scelte genitoriali consapevoli. Certamente il latte artificiale ha delle proprietà inferiori al latte materno, ma se per la mamma che assisto allattare è una fatica immensa la sostengo e la supporto con una maggior comprensione. Quella mamma sarà più serena allattando con il biberon e potrà con più facilità relazionarsi in modo efficace con il suo bambino.

Con la tua prima bambina?

Io avevo in mente che “dovevo” allattare. Mia figlia non cresceva bene e io ero sempre molto preoccupata, e mi colpevolizzavo. Per un periodo l’allattamento per me è venuto prima della relazione con lei. Ho dovuto lavorare molto su questo per capire che la relazione mamma-bambino è un mondo infinito e non dipende tutto dal solo allattamento. Così ho imparato a sostenere ancor di più le mamme (e i papà) senza giudicare le loro scelte, ma stando insieme in un percorso. Questa credo sia proprio la strada giusta!