Oggi vi presentiamo Daniela, segretaria del consultorio Famiglia Ambrosiana di Fondazione Guzzetti in via Sant’Antonio a Milano. Fondazione Guzzetti è composta non solo dagli operatori professionisti che assistono gli utenti nei loro bisogni, ma anche – e soprattutto – dalla gentilezza e dalla disponibilità delle segretarie, che ogni giorno accolgono le persone, negli spazi del consultorio, per telefono o via mail. Daniela è una di queste, senza la quale il sistema di accoglienza vacillerebbe.
“Ho conosciuto Fondazione Guzzetti tramite suor Carolina, incontrata mentre facevo volontariato all’opera Cardinal Ferrari. Ha saputo che volevo fare il corso per fidanzati e mi ha invitato nella sua parrocchia con padre Silvio per seguire il loro corso. Carolina lavorava – e lavora tutt’oggi – come psicologa presso il consultorio. Disse che si stava liberando un posto da segretaria e io, che avevo appena perso il lavoro, fui presentata al direttore, così iniziai a lavorare nell’ottobre del 2003”.
Come si è sviluppato il tuo percorso professionale in consultorio?
“Ho iniziato come segretaria del consultorio Famiglia Ambrosiana, ma quando siamo diventati Fondazione nel 2014, mi è stato assegnato anche il ruolo di segretaria di Fondazione, coadiuvando il direttore generale nei vari adempimenti burocratici con Regione Lombardia e Ats, scadenze e rinnovi contratti, e tutto ciò che riguarda il mantenimento dei requisiti annuali. Dopo due anni mi ha assegnato anche la gestione della segreteria Scuole”.
Perché hai deciso di lavorare in consultorio?
“Al momento è stata una scelta obbligata: mi veniva offerto un posto di lavoro di cui non sapevo assolutamente nulla. Non conoscevo i consultori, una realtà per me del tutto nuova, ma devo dire di essermi trovata subito a mio agio sia nella mansione da me ricoperta che nell’ambiente di lavoro. E vi assicuro che ho girato proprio tanti posti di lavoro, prima di arrivare in consultorio”.
Quali sono le sfide che attendono Fondazione nei prossimi anni, dal tuo punto di vista?
“Soprattutto in questo periodo di emergenza Covid è emerso più che mai il bisogno da parte delle persone di ricevere un supporto adeguato ad affrontare quanto stiamo vivendo. Fondazione Guzzetti ha delle grandi risorse e un personale altamente qualificato a costo zero per gli utenti. La sfida per la Fondazione è far fronte alle continue richieste con un budget purtroppo limitato. Stiamo crescendo come servizi, le persone iniziano a prendere sempre più consapevolezza dell’esistenza dei consultori, ma le risorse sono rimaste quelle di una volta, insufficienti a far fronte a tutto”.
Che bisogni emergenti vedi nella città di Milano in un futuro prossimo?
“Aiuto ai giovani, sempre più bisognosi di una guida, un supporto ed un indirizzamento consapevole verso il loro futuro, vissuto sempre più come qualcosa di incerto e instabile. Aiuto agli anziani, i più emarginati in generale e ancor di più in questo periodo di emergenza. Tutti si stanno indirizzando verso il digitale dopo questa pandemia, ma non è alla portata di chiunque. Soprattutto per gli anziani, c’è ancora bisogno di reale, di un contatto diretto con le persone: credo che loro più di tutti, così come i ragazzi, hanno sofferto tantissimo questa condizione di emarginazione forzata”.