Il percorso di gruppo per genitori adottivi è un fiore all’occhiello del Consultorio Centro Consulenza Famiglia di via Strozzi.
Nato nel marzo 2004, da una richiesta di supporto e confronto da parte di alcune mamme adottive della zona, continua ancora oggi con tante adesioni. Lucia Maistrello ed Emanuela Dall’Ara, compagne di scuola di specializzazione, sono le responsabili del percorso, insieme a Maria Raugna, pedagogista clinica. Incontriamo Emanuela, che ci racconta come è strutturato il gruppo per genitori adottivi.
“Gli incontri di gruppo per genitori adottivi, ed aspiranti tali, sono incontri a cadenza mensile (di solito il venerdì sera), nei quali le coppie si possono confrontare sulle situazioni concrete che si trovano ad affrontare, sia prima che dopo l’adozione, e sui vissuti emotivi che ne derivano.
Sono quindi i partecipanti al gruppo a proporre l’argomento sul quale si vogliono confrontare, anche se può capitare che, sulla base dei bisogni che emergono, le operatrici propongano approfondimenti, sia teorici che pratici, così da offrire maggiori strumenti e consapevolezza alle coppie.
Sebbene sia preferibile la partecipazione della coppia, accettiamo che possa intervenire anche solo un genitore, se l’altro è impossibilitato a partecipare o non desidera essere coinvolto.
Caratteristica di questi gruppi è l’eterogeneità: possono partecipare coppie in qualunque fase del percorso adottivo, a partire dal desiderio di conoscere meglio la realtà adottiva per decidere se presentare disponibilità, passando poi alla fase dell’attesa per arrivare a quella del post adozione”.
Quando è possibile cominciare a partecipare al gruppo e quando è prevista la conclusione della partecipazione per una coppia?
“Non c’è un limite di tempo imposto dalle operatrici per la partecipazione, ma si lascia a ciascuna coppia la scelta relativa all’interruzione della partecipazione, con la sola richiesta di informare e salutare il gruppo.
Allo stesso modo è possibile iniziare la partecipazione in qualunque momento dell’anno, previo colloquio di conoscenza con le conduttrici, che a loro volta informano il gruppo della prossima entrata di una nuova coppia”.
Chi partecipa attualmente al gruppo?
“Agli incontri partecipano attualmente coppie che hanno adottato anche da molti anni, con figli ormai maggiorenni, e coppie che hanno adottato da due o tre anni al massimo ed una che ha da poco intrapreso il percorso di valutazione con i servizi sociali.
Alcune coppie hanno fatto un’adozione nazionale, altre internazionale ed alcune hanno vissuto entrambe le esperienze”.
A chi è consigliato questo gruppo?
“A una coppia che volesse capire meglio cosa significa adottare un figlio, quali siano i passaggi ”fisiologici” di un’esperienza adottiva e quali quelli problematici, come riconoscere ed affrontare i disagi di un bambino adottato, come gestire le domande del figlio sulla sua storia, ma anche quelle del mondo sociale, le difficoltà che si possono incontrare nel mondo scolastico e la ripercussione che i traumi infantili possono avere nella crescita così come nella quotidianità della vita familiare.
Qui è possibile trovare uno spaccato concreto e rappresentativo della realtà adottiva anche sul medio e lungo termine”.
Le coppie di “lungo corso” che partecipano da anni, alcune sin dagli esordi, riferiscono di trovare ancora grande utilità nel partecipare. Perché?
“Perché hanno la possibilità di confrontarsi con persone che ne comprendono i vissuti ed il linguaggio, sapendo di potersi esporre in un clima di accoglienza ed assenza di giudizio, ma anche con il supporto di professionisti che possono fornire strumenti di lettura diversi da quelli che potrebbe dare un genitore, per quanto esperto.
Inoltre, chi ha adottato da molti anni e a volte si trova in periodi bui e difficili del rapporto col figlio trova beneficio e nuova energia nell’ascoltare l’entusiasmo di chi si sta affacciando al progetto adottivo o che, avendo adottato da poco, si sente ancora in “luna di miele” col proprio bambino: questo li aiuta a ricordare i motivi profondi che li avevano portati ad adottare e le gioie che avevano a loro volta vissuto con quello stesso figlio che magari in quel momento sta mettendo in difficoltà i genitori, perché tormentato o francamente patologico”.
Per ricevere maggiori informazioni, contatta la segreteria del Consultorio Strozzi:
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