Subito dopo l’annuncio che vedeva la regione Lombardia ‘zona rossa’, ci siamo interrogati su cosa i consultori familiari abbiano fatto durante la prima ondata di pandemia, cosa stiano facendo in questa seconda e cosa potrebbero fare per dare un maggior contributo al territorio.
I consultori familiari della Fondazione Guzzetti sono da tempo dei punti di riferimento per i rispettivi territori: abbiamo voluto mantenere aperti i consultori come porto sicuro per accogliere le fragilità di tutti gli utenti.
Data la loro specifica e particolare funzione, essi sono ora chiamati a ottemperare due aspetti: il primo riguarda la garanzia di poter accogliere i bisogni delle persone, delle coppie e delle famiglie in cambiamento; il secondo concerne l’azione di messa in sicurezza di operatori e utenti presso le varie sedi, sensibilizzando i cittadini che si rivolgono a noi a tenere alta la soglia di attenzione e applicare le regole anti-contagio nell’interesse comune.
Sul fronte della continuità assistenziale, fin dall’inizio della pandemia Covid-19 i consultori della Fondazione non hanno mai interrotto il contatto con i cittadini. Ciò è stato possibile adeguando progressivamente la modalità di offerta dei nostri servizi all’andamento della curva epidemica e alle conseguenti indicazioni governative e regionali, con la flessibilità e il rigore richiesti dalle istituzioni.
La responsabilità e la velocità con le quali i nostri operatori hanno risposto all’emergenza durante questi mesi così difficili e ‘sospesi’ hanno permesso di dare costanza all’accoglienza delle numerose richieste di aiuto.
Ciò è avvenuto grazie alla presa in carico dei colloqui on-line sulle diverse piattaforme nella prima ondata, per poi riprendere i colloqui in presenza questa estate per le situazioni necessarie.
Allo stesso modo, il personale amministrativo e di segreteria ha saputo, altrettanto velocemente e con grande generosità, riconvertirsi da remoto sia per dare risposta a chi al telefono formulava una richiesta di aiuto, sia per garantire il riconoscimento economico, aspetto non secondario, di tutti i collaboratori.
Tuttavia, nonostante gli sforzi messi in atti per riconvertire la modalità della proposta formativa, non è stato possibile entrare in molte scuole e realizzare quei progetti di prevenzione ed educazione alla salute, tanto importanti perché ci vedono incontrare ogni anno molti giovani (quasi 12.000, di età compresa tra gli 8 e i 18 anni). Hanno invece avuto molta adesione le attività di gruppo già in programma in ambito materno infantile e riconvertite on line (training prenatale, accompagnamento alla crescita, oasi dell’allattamento, massaggio infantile), cosi come quelle specifiche connesse all’esperienza Covid, volte a condividere vissuti e paure e riscoprire potenzialità di resilienza. Questi ultimi sono stati proposti sia nel format aperto ad adulti, sia in quello dedicato ai genitori di figli per diverse fasce di età. I gruppi virtuali hanno permesso alle persone di sentirsi meno sole e di ricevere un aiuto professionale puntuale e attento.
Sul fronte del contributo al contenimento della pandemia, dal punto di vista organizzativo e procedurale interno, tutti siamo tenuti al rigoroso rispetto del Protocollo anti-Covid di Fondazione. Le segretarie in particolare, effettuano un primo triage telefonico a tutti gli utenti che, per necessità clinica o per inadeguatezza tecnologica, devono venire necessariamente in sede. Per quanto riguarda l’area ostetrica ginecologica, inoltre, l’assistente sanitaria effettua un triage più strutturato e specifico.
Al di là dell’attenzione oggi rivolta a questi aspetti organizzativi, procedurali e sociali, siamo consapevoli all’interno della Fondazione che questa fase è transitoria, e che ne dovremo affrontare altre i cui contorni sono ancora un po’ oscuri. Siamo ottimisti anche se consapevoli della preoccupazione per i risvolti psicologici e sociali a breve-medio termine: stiamo lavorando con tenacia per restare sempre un punto di riferimento per tutti coloro che continuano, e continueranno, ad affidarsi a noi.
Vi aspettiamo!
Michele Rabaiotti
Cristina Cesana
Barbara Nesi