Marzia Ferrero, ostetrica di Fondazione Guzzetti, è una giovane donna curiosa e irrequieta. In quarta superiore ha deciso di fare un’esperienza studio in Australia. Nonostante la vaga idea di fare l’avvocato o l’interprete, Marzia sceglie di ascoltare il consiglio della mamma, che le propone di studiare ostetricia. Fa il test, lo supera e diventa ostetrica a Torino, anche forte del fatto che per lei la sessualità non è mai stata un tabù, anzi un argomento di cui parlare con le amiche.
Durante il tirocinio all’ospedale Sant’Anna, incontri un’altra Marzia, giusto?
Sì, un’ostetrica da tanti anni, determinata, ma accogliente. Lì capisco che voglio proprio diventare così.
Il richiamo dell’estero, però, non smette di risuonare…
Esatto. Decido di andare in Germania, anche perché ho una nonna tedesca. Ho vissuto a Francoforte per un po’, lavorando in una sala parto in ospedale. Ma all’interno di quella stessa esperienza, ho deciso di partire per le Filippine.
Ma come?!
Sì, volevo fare qualche mese di volontariato, insieme a un’amica insegnante. Abbiamo preso un volo per le Filippine, ma era gennaio 2020…
Stava arrivando la pandemia!
Esatto, abbiamo vissuto lì due mesi e siamo riuscite a rientrare, appena è scoppiato il Covid.
Marzia Ferrero
Ci voleva una pandemia per fermarti…
Può essere. Ma, in ogni caso, da Torino mi sono trasferita a Milano, perché ho conosciuto il mio fidanzato, che abitava già lì. Ho scelto allora la libera professione e così sono entrata in Fondazione Guzzetti nel settembre 2023, dopo aver fatto un master in sessuologia.
Ti manca la vita in ospedale?
Sicuramente l’intensità della sala parto è impagabile. Ma la possibilità di accompagnare le donne durante la gravidanza è molto più arricchente. E poi in consultorio incontro anche donne in diverse fasi di vita, dal menarca alla menopausa. Lavoriamo sul pavimento pelvico, parlo con le giovani donne di contraccezione…
Avendo vissuto così tanto all’estero, vedi qualche punto di miglioramento nel sistema italiano, per quanto riguarda l’accompagnamento della donna in gravidanza?
Secondo me sarebbe utile poter unire il lavoro che fa un’ostetrica in consultorio con quello che si svolge in sala parto. In Italia devi scegliere: o accompagni una donna durante la gravidanza e il post parto – ma non la assisti in ospedale durante il travaglio e la nascita del bimbo. O il contrario. In Germania un’ostetrica può fare entrambe le cose.
Marzia Ferrero segue il corso di accompagnamento alla nascita in San Cristoforo e fa parte dell’equipe medico sanitaria di Fondazione Guzzetti.