Lunedì 9 novembre alle ore 20.00 si terrà il terzo webinar del percorso Parenthood.
Il webinar è indirizzato a tutti i genitori con figli da 14 a 18 anni.
E sarà tenuto da due operatori di Fondazione Guzzetti: la dottoressa Cinzia Pititto e il dottor Stefano Ciervo.
Per leggere la loro biografia, scarica qui quella di Cinzia Pititto.
Mentre per quella di Stefano Ciervo, scarica qui.
Li incontriamo per cominciare ad entrare negli argomenti del webinar del 9 novembre e per conoscerli meglio.
CINZIA PITITTO
Cinzia, perchè hai deciso di svolgere questa professione? Cosa ti ha spinto a farlo? E cosa ti spinge ogni giorno a praticarla?
“Ho iniziato il percorso universitario nel 1998. La facoltà di psicologia aveva aperto quell’anno, per la prima volta in una università pubblica a Milano. Mi sono iscritta più di “pancia” che avendolo proprio pensato.
Avevo 19 anni e mi incuriosiva molto pensare di studiare come funziona la mente.
Probabilmente a quell’età ero più interessata a capire quello che succedeva nella mia mente!
Il percorso per diventare psicoterapeuta ed occuparsi della cura dell’altro è lungo, ed è giusto così perché è un lavoro difficile. Si studia molto, ma soprattutto si impara moltissimo nell’incontro con i pazienti.
E’ un lavoro di ricerca e scoperte continue, credo che sia questo a renderlo così affascinante”.
Che cosa vorrai trasmettere ai genitori che parteciperanno al webinar di lunedì 9 novembre?
“Col webinar vorremmo aprire uno spazio per pensare insieme a quello che sta succedendo ai nostri ragazzi, e nelle nostre famiglie. Attivare risorse e pensieri che possano esserci di aiuto per affrontare questo periodo faticoso”.
STEFANO CIERVO
Stefano, in cosa ti sei specializzato?
“Durante la specializzazione presso Il Ruolo Terapeutico di Milano, ho condotto un’intensa attività clinica domiciliare con adolescenti e giovani adulti con difficoltà evolutive e ritiro sociale. Questo lavoro sul territorio, in rete con istituzioni come Minotauro, Cart e Uompia, mi ha permesso negli anni di collaborare con un gran numero di colleghi con diversi orientamenti e modalità di lavoro, consentendomi di accrescere ed arricchire il mio metodo di lavoro”.